USR TOSCANA

LA RIFORMA DELLA SCUOLA

Le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione sono state elaborate nel 2012 per cercare di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti.

La scuola italiana, statale e paritaria, svolge l’insostituibile funzione pubblica assegnatale dalla Costituzione della Repubblica, per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale del Paese.

La scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado costituiscono il primo segmento del percorso scolastico e contribuiscono in modo determinante all'elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione.

Con le Indicazioni nazionali s’intendono fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini e ragazzi per ciascuna disciplina o campo di esperienza.
SUPPORTO PER L’ATTUAZIONE DELLE INDICAZIONI NAZIONALI PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA E DEL I CICLO DI ISTRUZIONE

La riforma della scuola secondaria superiore nasce nel 2010 con il riordino dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, per migliorare la qualità dell’istruzione secondaria superiore.

La riforma propone una scuola in cui si privilegia la qualità dell’insegnamento rispetto alla quantità del carico orario e all’eccessivo numero di materie, come raccomandato dall’OCSE. Si tratta di un riordino indispensabile e improcrastinabile di tutti i percorsi di studio. Il provvedimento pone fine alle moltissime sperimentazioni realizzate a partire dagli anni ’90 e che hanno dato luogo a un’enorme frammentazione degli indirizzi. ll numero delle ore di lezione si riduce in tutti gli indirizzi per rendere più sostenibile il carico orario delle lezioni per gli studenti.

Tra i punti di forza della Nuova Secondaria Superiore vi è sicuramente un più stretto collegamento con l'Università e l'Alta Formazione, con il mondo del lavoro (stage, tirocini, alternanza scuola-lavoro) e col territorio (con la presenza, nei comitati tecnico-scientifici, di rappresentanti del mondo delle imprese presenti nella zona); un apprendimento sempre più legato al modo di apprendere delle nuove generazioni e all’avanguardia attraverso esperienze concrete con un utilizzo potenziato dei Laboratori, che faccia della scuola un centro d’innovazione permanente.
SUPPORTO PER L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA DELLA SCUOLA DEL II CICLO DI ISTRUZIONE

Il "nuovo patto educativo"
Nel 2014 viene proposto un ripensamento sulla scuola, sottoposto anche a consultazione pubblica: La buona scuola dal 15 Settembre al 15 Novembre 2014, con l’intento di fare dell’istruzione un volano di cambiamento e di crescita dell’Italia.

La sintesi del nuovo piano di cambiamento della scuola è raccolta in questi 12 punti:
  1. Mai più precari nella scuola. Un piano straordinario per assumere 150 mila docenti a settembre 2015 e chiudere le Graduatorie ad Esaurimento.
  2. Dal 2016 si entra solo per concorso. 40 mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. D'ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso, come previsto dalla Costituzione. Mai più 'liste d'attesa' che durano decenni.
  3. Basta supplenze. Garantire alle scuole, grazie al Piano di assunzioni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli studenti la continuità didattica a cui hanno diritto.
  4. La scuola fa carriera: qualità, valutazione e merito. Scatti, si cambia: ogni 3 anni 2 prof. su 3 avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie ad una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al miglioramento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubblicherà il proprio Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento.
  5. La scuola si aggiorna: formazione e innovazione. Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi.
  6. Scuola di vetro: dati e profili online. Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l'offerta formativa.
  7. Sblocca scuola. Coinvolgimento di presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola. Per abolirle tutte.
  8. La scuola digitale. Piani di coinvestimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi.
  9. Cultura in corpore sano. Portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell'Arte nelle secondarie, per scommettere sui punti di forza dell'Italia.
  10. Le nuove alfabetizzazioni. Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Competenze digitali: coding e pensiero computazionale nella primaria e piano 'Digital Makers' nella secondaria. Diffusione dello studio dei principi dell'Economia in tutte le secondarie.
  11. Fondata sul lavoro. Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l'anno, estensione dell'impresa didattica, potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale.
  12. La scuola per tutti, tutti per la scuola. Stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell'Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l'utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.
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